Dall’anno scolastico 2019/20 lavoriamo con pazienza e determinazione per diventare una “Casa dei Bambini” Montessori. Buona parte del personale docente è formato presso l’Opera Nazionale Montessori ed è in possesso del Diploma di Differenziazione Didattica: più che un punto di arrivo, uno di partenza. La formazione è continua, si intreccia con l’esperienza scolastica quotidiana e culmina negli appuntamenti periodici di osservazione svolti a scuola da formatrici Montessori riconosciute dall’ONM.
I principi guida della nostra scuola sono:
Osservazione: non per valutare il prodotto, ma per vedere in profondità e comprendere gli aiuti di cui ha bisogno il bambino.
Educazione dei sensi: in questa fase di sviluppo, il bambino è particolarmente immerso nella concretezza del mondo. I materiali scientifici Montessori affinano i sensi proprio nel periodo in cui sono più sensibili.
Attività di vita pratica: il bambino desidera imparare a prendersi cura di sè, dell’ambiente che lo circonda e degli altri. Attraverso queste attività piene di senso si accrescono le sue capacità, e allo stesso tempo la sua autostima, la sua forza di volontà e il rispetto per il mondo circostante.
Libera scelta: durante i momenti della giornata dedicati al lavoro, il bambino è libero di scegliere a quali attività dedicarsi. Libero, entro chiari confini di possibilità e di regole.
Ambiente scientificamente preparato: Maria Montessori, utilizzando il metodo scientifico che si basa sull’osservazione, ha definito i criteri da seguire per preparare un ambiente in cui il bambino possa agire in autonomia. Giorno per giorno, ci impegniamo a realizzare questo tipo di ambiente.
Formazione dei docenti: la teoria da sola non basta, ma è fondamentale per illuminare la pratica. I docenti si incontrano più volte al mese e sono guidati da coordinatrici e formatrici che sostengono la loro formazione personale e professionale.
Tra le tante parole che potremmo usare per trasmettere la bellezza e la profondità dell’approccio Montessori, abbiamo scelto quelle di una grande maestra che ci ha appena lasciati, Grazia Honegger Fresco, tra le ultime allieve di Maria Montessori e sua cristallina interprete:
Che cosa si potrebbe aspettare un bambino entrando in una scuola?
Di non perdere di colpo la sua mamma,
di non essere subito toccato e preso in braccio
da persone che non conosce,
di non essere ingannato, imbrogliato,
di trovare stanze quiete, cantucci in cui nascondersi,
adulti che non gridano,
di potersi guardare intorno in pace,
di poter stare anche da solo,
di potersi avvicinare agli altri bambini con i suoi tempi,
di non essere spinto a fare, a mangiare e a dormire,
di trovare oggetti semplici per lui interessanti, alla sua altezza,
tanto da poterli prendere da solo,
di avvertire un “flusso” di simpatia dalla sua mamma
all’educatrice e viceversa,
di essere accolto tutte le mattine dal sorriso di un’educatrice
che conosce bene …
Maria Montessori non amava che ci si riferisse ai suoi studi con il nome di “Metodo Montessori”: se proprio si desiderava dargli un nome, invitava piuttosto a chiamarlo “Metodo del bambino”. Questo è il desiderio della nostra scuola: conoscere l’infanzia nella sua autenticità, liberandoci da pregiudizi pedagogici e abitudini erronee, e osservare ogni bambino nella sua unicità, per offrire un “aiuto alla vita che nasce” in questo primo, preziosissimo tratto di vita.